Il fondo del sacco (Casagrande 1970) racconta la vita di Gori, un giovane della Val Bavona abbagliato come molti all’inizio del secolo scorso dal sogno americano. Decide di lasciare tutto per cercar fortuna in California. La narrazione è affidata a un’unica voce, quella di Gori, attraverso un parlato quotidiano che recupera la cultura e la lingua del popolo.Perché rileggerlo oggi? Perché non si può prescindere dal passato per vivere il presente e costruire il futuro. La vicenda del “minchione” Gori ci riguarda tutti e i luoghi reali descritti dall’autore restituiscono una consapevolezza e un rispetto per le valli che abbiamo davanti agli occhi e che spesso diamo per scontati. Ma da cos’è nato quel sacrificio? Che cosa spingeva quei giovani del secolo scorso ad amare e lavorare nelle montagne più dirupate del mondo?È un racconto di emigrazione, ma anche di illusioni, false speranze e amarezze, di amore e dolore incancellabili… un sacco pieno di fatiche da svuotare per liberarsene, forse, per continuare certamente quella ricerca di sé cominciata a vent’anni con il primo viaggio da Cavergno alla California.Gori inizia il suo racconto dal ritorno a casa, dopo una vita vissuta in America a guadagnarsi il pane non senza aver passato un giorno privo di malinconia per la sua terra. (Perché) il destino di un uomo è quello di affezionarsi anche alle ginestre se ci è nato, a un paese che non puoi neanche metterti giù con comodo in un prato, e già ti ritrovi una brancata di ricci nel sedere.Una storia scritta per vuotare un sacco appesantito dalla fatica di una vita, ma fatto anche di buono perché a essere giusto devo dire che abbiamo avuto anche di quello.Dopo alcune letture in forma di studio realizzate al Teatro Sociale nell’ottobre del 2017, “Il fondo del sacco” è ora diventato, nel quarantennale della morte di Martini, un vero spettacolo teatrale in cui l’attrice bellinzonese Margherita Saltamacchia in parte legge e in parte interpreta un montaggio di diversi brani dell’opera mantenendone la coerenza narrativa. Ad accompagnarla la fisarmonica di Daniele Dell’Agnola, che si appoggia alla voce ricamando sensazioni attraverso idee sonore appena evocate. Una voce, qualche nota, non serve altro alla bellezza della prosa di Martini.“Il fondo del sacco” è diventato lo spettacolo-simbolo del Teatro Sociale Bellinzona. Ovunque sia rappresentato raccoglie emozioni e consensi.Lo rileva anche il critico teatrale Giorgio Thoeni su “Azione”, quando osserva che il pubblico «tributa un lungo e commosso applauso per le atmosfere musicali di Dell’Agnola e per l’eccellente prova di Margherita Saltamacchia, protagonista intelligente e matura, ideale nel restituirci il racconto con un generoso e appassionato monologo: un disegno dai colori caldi sui margini delle intense pagine di Plinio Martini».
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Il fondo del sacco
dal romanzo di Plinio Martinicon: Margherita Saltamacchiae con: Daniele Dell'Agnola (fisarmonica e percussioni)
Riduzione, adattamento e regia: Margherita SaltamacchiaMusiche originali: Daniele Dell'AgnolaCoach per il movimento: Jess GardolinLight design e scenotecnica: Paolo Battaglia e Alexander BuddFoto di scena: Rocco Schira
Produttore: Gianfranco HelblingProduzione: Teatro Sociale Bellinzona - Bellinzona Teatro in coproduzione con LaTâche21, 2019
Prima assoluta: Cevio, Centro Silarte, 19 marzo 2019
Prima rappresentazione in forma di studio: Bellinzona, Teatro Sociale, 9 | 16 | 23 ottobre 2017Durata: 85 min., senza intervallo
Si ringrazia: Edizioni Casagrande, Bellinzona
SPETTACOLO ATTUALMENTE DISPONIBILE
Rappresentazioni
9, 16 e 23 ottobre 2017Bellinzona, Teatro SocialePrimo studio (lettura scenica suddivisa su tre serate)
7 maggio 2018
Bellinzona, Aula del Gran Consiglio ticineseSecondo studio (lettura in occasione della nomina di Pelin Kandemir Bordoli alla presidenza del Parlamento cantonale)
18 marzo 2019Bellinzona, Teatro Sociale1 rappresentazione scolastica (prova generale)
19 marzo 2019Cevio, Centro SilartePrima assoluta - 1 rappresentazione pubblica
23 agosto 2019Mendrisio1 replica privata (versione ridotta)
20 settembre 2019Figino, Casoro (Fondazione Claudia Lombardi per il teatro)1 replica pubblica (versione ridotta)
8 e 9 novembre 2019Bellinzona, Teatro Sociale3 repliche (2 pubbliche, 1 scolastica)
19 dicembre 2019Biasca, Bibliomedia1 replica pubblica (versione ridotta)
6 giugno 2020Bellinzona, Teatro Sociale1 replica pubblica (riapertura dopo il lockdown per coronavirus)
1 agosto 2020Bellinzona, quartiere Pianezzo (valle Morobbia), Policentro della Morobbia1 replica pubblica (versione ridotta, open air)
30 agosto 2020Dangio (Blenio), La Fabbrica del Cioccolato, Cima Norma Art Festival1 replica pubblica (versione ridotta)
30 aprile 2021Locarno, Teatro di Locarno, rassegna La donna crea1 replica pubblica
5 maggio 2021Lugano, Teatro Foce, rassegna Home1 replica pubblica
20 maggio 2021Lugano1 replica privata (versione ridotta)
22 e 23 dicembre 2021Bellinzona, Teatro Sociale2 repliche (1 pubblica e 1 scolastica)
9 ottobre 2022Bellinzona, Teatro Sociale1 replica pubblica
13 novembre 2022Novazzano, Oratorio1 replica pubblica
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