Quattro persone si ritrovano rinchiuse in uno spazio vuoto e non possono più uscirne, se non cantando. E così, cantando, progettano la loro fuga. O la loro infinita permanenza in trappola.
Thom Luz e il suo ensemble imbastiscono una breve storia del mondo con lieder e frammenti sinfonici di Gustav Mahler, mettendo alla prova le potenzialità musicali di uno spazio vuoto alla fine del tempo. Le quattro figure riducono enormi composizioni orchestrali in arrangiamenti di musica da camera per strumenti insoliti. Gli strumenti classici esistono solo come un lontano ricordo, si canta di boschi verdi e tenui profumi che pure sembrano appartenere soltanto al passato.
La musica di Mahler è caratterizzata da malinconia e paura per un mondo in rapida trasformazione. Racconta i conflitti e le contraddizioni che caratterizzano le nostre vite allora come oggi, e li traduce in sinfonie e lieder, combattuti fra giubilo sovrumano e globale tristezza.
Questo apre uno spazio per nuove associazioni sulla vita della terra e sui suoi strani abitanti, nel quale Mahler può essere riscoperto, così come il legame tra stanchezza del mondo e ottimismo per il cambiamento. Perché come la musica di Mahler, anche gli spettacoli di Thom Luz parlano spesso di decdenza, di sconforto, di perdita, di fine del mondo - ma nonostante ciò non sono mai cupi, al contrario sono pieni di un umorismo sereno e di momenti teatrali magicamente belli.
Celeberrimo per i mondi eterei che crea fra suggestive nebbie e pianoforti scassati, Thom Luz è oggi fra i registi più richiesti dell’area tedesca. Dal 2007 realizza i suoi spettacoli sia nei teatri istituzionali che nella scena indipendente in Svizzera, Germania, Austria, Belgio e Francia. Per il suo lavoro ha ricevuto diversi riconoscimenti (fra cui nel 2019 il Premio svizzero di teatro) e tre suoi spettacoli sono stati invitati al Berliner Theatertreffen. “Das irdische Leben” è il primo spettacolo di Thom Luz a essere presentato in Ticino.