“Bello sarebbe” (con il sottotiolo: “ovvero insolite parole d’auguri”) è uno spettacolo teatrale con musica dal vivo che racconta brevi storie di umanità coraggiosa per parlare di gentilezza e di meraviglia. Sogno, cura, bellezza e coraggio sono le parole che ispirano il racconto. Desiderano essere parole di “buon auspicio”, di augurio, e nella loro semplicità evocano nel pubblico universi di immagini, emozioni, prospettive, avventure. La narrazione teatrale le attraversa, le percorre suggerendo una sorta di manifesto di resilienza.
Si tratta di un mosaico e di una geografia teatrale di vicende e personaggi della pittura, della letteratura, e anche della politica: da Domenico Lucano a Giovanni Segantini, da Maria Lai a Beatrix Potter. Le loro biografie diventano corpo e voce accompagnate dalle note del violino.